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CLUB ALPINO ITALIANO
All’epoca della fondazione del Club Alpino Italiano, in pieno Ottocento, non c’era alcuna frattura tra la pratica dell’alpinismo e la ricerca scientifica. Lo stesso Quintino Sella, ministro delle Finanze del neonato Regno d’Italia, si muoveva con uguale disinvoltura sulle rocce e nei laboratori di geologia, disegnando mappe e studiando la morfologia delle valli. Le cime andavano capite, prima ancora che scalate.
La sfida ottocentesca
«Nel 1863, due anni dopo l’Unità d’Italia, Quintino Sella scala il Monviso e fonda a Torino il Club Alpino. È la risposta all’Alpine Club di Londra e alla supremazia inglese sulle Alpi, che nell’estate del 1865 si rinnova con la “gara” tra Whymper e Carrel per la vetta del Cervino. Da allora il CAI inizia la sua opera di proselitismo per portare i giovani alla montagna e diffondere i valori dell’alpinismo, unitamente alla ricerca scientifica tesa a svelare gli ultimi misteri delle Alpi.
Altre sale
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DAL MISTERO ALLA CIVILTÀ
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COMUNICAZIONI
Le montagne, e le Alpi in particolare, possono essere motivo di unione per i popoli che vivono nelle valli e motivo di separazione per le genti delle opposte pianure. Già i Romani dovettero risolvere il problema del superamento delle Alpi per collegare il loro impero....
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IL TURISMO E L’ALPINISMO
Il Rocciamelone viene salito nel 1358 da Bonifacio Rotario d'Asti, ma è un caso isolato. In realtà i cittadini scoprono le Alpi solo a fine Settecento, spinti dalle relazioni degli scienziati e dalle emozioni degli spiriti romantici. Dopo Haller, Rousseau e la prima...