museo montagna Torino turismo extra europeo

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MONTAGNA EXTRA EUROPEA

Montagna extraeuropea museo della montagna di torino

La più veritiera rappresentazione delle dimensioni himalayane è offerta dalla parete Est del Monte Rosa, che domina la valle di Macugnaga e la pianura novarese. Ma viene un giorno in cui nemmeno il Monte Rosa basta più agli alpinisti.

Con i grandi esploratori di inizio Novecento inizia l’epopea della scoperta dell’Himalaya e delle montagne extraeuropee.
Protagonista indiscusso è Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, che esplora il Karakorum e il Polo Nord, e scala il Monte Sant’Elia e il Ruwenzori.

Sotto le stelle degli ottomila

La tenda, sempre più leggera e resistente, è stata l’ausilio fondamentale per la scalata dei quattordici ottomila di Himalaya e Karakorum, imprese che richiedono campi intermedi e lunghe notti nella “zona della morte”. Dai pesanti accampamenti di metà Novecento si è passati alle veloci spedizioni in “stile alpino”, dove i bivacchi sono brevi per diminuire i rischi della permanenza in alta quota.

Il signore della fotografia

Vittorio Sella è stato un ottimo alpinista e un grande fotografo, capace di rappresentare con ampiezza e maestria le Alpi e le catene extraeuropee. I suoi “sguardi” fotografici, ottenuti al prezzo di fatiche e sacrifici con pesanti lastre e monumentali macchine, restano ancora riferimento per i moderni fotografi e per tutti coloro che sanno cogliere una luce sulla montagna. Con il film girato nel 1909 al K2 è stato anche il precursore del cinema di spedizione.

Il signore dell’esplorazione

Luigi Amedeo di Savoia Duca degli Abruzzi, l’uomo del Polo Nord, del Sant’Elia, del Karakorum e del Ruwenzori, è stato uno dei più grandi rappresentanti dell’epoca pionieristica e resta un’icona dell’avventura con “mezzi leali”, quella sfida al conoscere e al fare che richiedeva, prima ancora del coraggio, doti umane di comando, coerenza e signorilità.

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