RADICO ERGO SUM

RADICO ERGO SUM

30.10.2019 - 23.02.2020

Nell’ambito della mostra Tree Time, il Museomontagna dedica un progetto speciale a Tiziano Fratus e alla sua figura di “cercatore d’alberi”. La mostra ospitata nella Sala Cinema del museo raccoglie alcune delle più affascinanti fotografie scattate dal poeta italiano ai “giganti silenziosi” che popolano la Terra.
Il corpus di immagini esposte sono state raccolte tra il 2009 e il 2018, in occasione di passeggiate tra boschi vetusti, di incontri con alberi millenari e durante le sue meditazioni nelle “cattedrali naturali” di tutto il mondo.
Le foto in mostra colgono dettagli e visioni che attraversano luoghi naturali in Italia, California e Giappone, modulate secondo tre fuochi distinti: cortecce e radici, boschi filosofici, Dino Buzzati è stato qui (scatti dalla Foresta di Lerosa, Dolomiti ampezzane).
Dettagli di cortecce, alberi precipitati, disfatti, erosi, boschi di conifere trionfali, figure imponenti e solitarie, creature maestose dallo spirito malinconico: dal silenzio del bianco e nero emergono gli scatti di un unico vasto bosco grande come il mondo.

 

 

Tiziano Fratus utilizza la fotografia non come mezzo artistico, piuttosto come strumento per ricostruire la nostra visione del mondo e la nostra relazione con questi fratelli silenziosi. Nel suo modo di essere e di scrivere, nel suo rapporto intimo e simbiotico con gli alberi, si condensano le esperienze di autori e di personaggi dal passato fino ad oggi. Da Henry Thoreau a Hermann Hesse, da Cosimo Piovasco di Rondò – protagonista del “Barone rampante” di Italo Calvino – a Elzéard Bouffier, l’uomo che piantava gli alberi nel racconto di Jean Giono, dai pionieri John Muir e Galen Clark ai poeti dei nostri giorni Les Murray e W.S. Merwin.

Radico Ergo Sum amplia il messaggio di cura nei confronti degli alberi che la mostra Tree Time cerca di indagare. Le immagini di Tiziano Fratus ci spingono a rallentare la nostra corsa quotidiana, a osservare il paesaggio che ci circonda con occhi e sensibilità differenti, a ripensare la nostra relazione con l’uomo e con la natura. Citando direttamente l’autore, a vedere “il sole che nessuno vede”.
Le fotografie esposte non solo solamente il racconto di forme vegetali, ma l’occasione per parlare all’anima dello spettatore e per introdurre una nuova pratica che Fratus chiama “dendrosofia”. Il messaggio che emerge dai libri, dalle poesie e della ricerca spirituale di Fratus è quello di un nuovo cammino da intraprendere sul sentiero che conduce alla nostra rinascita come “uomini radice”. In questa passeggiata tra gli alberi potremo godere del loro potere lenitivo, del loro silenzio miracoloso e del loro sguardo materno.

 

 

Tiziano Fratus (Bergamo, 1975) ha attraversato le foreste della California e delle Alpi dove ha perfezionato il concetto di Homo Radix, una pratica di meditazione in natura e la disciplina della Dendrosofia. Nell’arco di due decenni ha pubblicato una corposa costellazione editoriale, sia coi maggiori editori italiani, sia con etichette indipendenti. Fra i suoi titoli di larga diffusione: Giona delle sequoie, Manuale del perfetto cercatore d’alberi, L’Italia è un bosco, Il libro delle foreste scolpite, Ogni albero è un poeta, Il sole che nessuno vede, Waldo Basilius, I giganti silenziosi, Un quaderno di radici, Il bosco è un mondo, Il sussurro degli alberi, Interrestràre. La sua opera poetica è raccolta in Poesie creaturali ed è stata tradotta in dieci lingue.

Ha tenuto diverse personali fotografiche, recentemente illustrate nel cahier Arborgrammaticus. Collabora col quotidiano «Il Manifesto» e conduce il programma Nova Silva Philosophica su Radio Francigena. Vive nella campagna piemontese, laddove si esaurisce la costanza della pianura e si snodano le radici delle montagne.
www.studiohomoradix.com