MATTHEW BRANDT

Vatnajökull

 

Matthew Brandt è un artista di base a Los Angeles. Nella sua pratica fotografica esplora il potere creativo della combustione che esercita su immagini di ghiacciai, boschi o contesti urbani. La sua sperimentazione produce effetti visivi stranianti, spesso legati concettualmente a dinamiche fisiche e a processi naturali. I trattamenti non ortodossi della superficie fotografica e l’uso che l’artista compie dei materiali, smantellano e celebrano il genere classico della fotografia di paesaggio.

La serie Vatnajökull individua come soggetto di indagine il terreno glaciale in Islanda. Il corpo del lavoro estende il continuo interesse dell’artista per il processo chimico del colore e la sua esplorazione del materiale cromogenico con elementi naturali.
In Vatnajökull, Brandt cattura infatti le potenti intensità geotermiche della natura islandese e le ripropone in chiave artistica all’interno delle sue opere. Una volta prodotte le fotografie che ritraggono il campo di ghiaccio Vatna, l’artista le espone a una sorgente di fuoco e calore. Attraverso la separazione dei colori crea una gamma di tonalità attraverso più impressioni di una singola immagine.
Con le loro superfici vescicate e ondulate, ogni fotografia emerge con una propria topografia. Per lo spettatore, l’atto di guardare diventa un’esperienza aptica e multisensoriale, tattile e pulsante. Con questo tipo di procedimento, Brandt rifonda il paesaggio e costruisce un immaginario multicolor dal carattere estetico positivo. Nonostante il soggetto originario riporti alla mente il problema urgente della fusione dei ghiacci, l’approccio di Matthew Brandt genera una visione in grado di trasformare uno scenario negativo in uno che sovverte ottimistica   .

 

 

Vatnajökull YMC12, 2018-2020, courtesy l’artista

 

 

UNA CONVERSAZIONE TRA MATTHEW BRANDT E I CURATORI:

 

AL
Caro Matthew, la tua fotografia nasce da un processo che non avevo mai visto prima. Potresti raccontarlo brevemente e spiegare se c’è una relazione tra la tecnica e il soggetto rappresentato?

 

MB
Il soggetto influenza sempre la tecnica e i materiali, e viceversa. Poiché i soggetti sono diversi, credo che anche la forma del materiale corrispondente debba esserlo. Mi piace come un soggetto influenza un materiale e come questo materiale influenza anche il soggetto. Spesso quando si fa un lavoro, l’attenzione rimbalza tra l’uno e l’altro per un po’ di tempo prima che arrivi una coesione/armonia.

AL
Trovo estremamente affascinante osservare come un processo di combustione fotografica, applicato a un soggetto come il ghiaccio – con tutto il valore simbolico che questo evoca – produca un’immagine multicolor dal carattere così vitale.


MB

Questa caratteristica di combustione è inerente alla struttura geologica dell’Islanda, ed è il motivo per cui il suo paesaggio appare così drammatico e bello. Mentre ero lì ho anche visitato un impianto di energia geotermica che è stato molto influente per il mio pensiero su questo progetto. Mentre fotografavo gli iceberg, potevo sentirli sciogliersi, era tranquillo con un’orchestra inquietante di goccioline d’acqua. Così, con questo processo di estremi caldi e freddi in mente, ho anche voluto affrontare questo elemento di durata e tempo. Le separazioni di colore avvengono nel tempo man mano che la fotografia viene ulteriormente riscaldata, deformata e bruciata. Così i colori rivelano spostamenti temporali, e il risultato finale è una sorta di processo evolutivo.

 

 

Vatnajökull CMY14; Vatnajökull CMY16,  2018-2020, courtesy l’artista

 


AL
Sembra quasi che il tuo intento sia quello di rendere iper vitali i luoghi naturali che rappresenti e che il tuo punto di vista sia ottimista. Come collochi questa ricerca nel panorama delle emergenze climatiche globali?

 

MB
Penso che sia importante affrontare i problemi con un po’ di ottimismo. Altrimenti si può facilmente rimanere bloccati dalla paura.

 

VL
Con il tuo lavoro metti in evidenza la materialità della fotografia (ricordando le origini ottocentesche della fotografia) ma ampliando la gamma dei sensi coinvolti nell’atto dell’osservazione che spesso si riduce alla vista. Quindi, la domanda che mi viene in mente guardando le tue opere e che ti pongo è: cos’è una fotografia?

 

MB
Questa è una domanda complicata a cui non posso rispondere chiaramente. Penso che il consenso generale della nostra comprensione di ciò che è una fotografia sia di portata limitata. ‘Cos’è una fotografia’ è una nozione espansiva attorno alla quale il mio lavoro sembra orbitare. In breve, le fotografie hanno qualcosa a che fare con la luce, l’indice e la realtà, non in un ordine particolare. E secondariamente c’è l’immaginario, la percezione e la traduzione, anch’essi in nessun ordine particolare. Così per me (senza nemmeno entrare negli aspetti materiali di una fotografia), c’è un’accozzaglia di termini che potrebbe aiutare a dare un senso al pensiero di questa domanda.

 

Vatnajökull CMY35; Vatnajökull CMY36; Vatnajökull CMY5  2018-2020, courtesy l’artista